


17 Apr Quel biglietto da visita chiamato mise en place, elegante, raffinato e personalistico. Sono i dettagli a fare la differenza
Care amiche de Il Diario della Sposa, ben ritrovate con il nostro appuntamento settimanale, sempre più momento di condivisione di pensieri e parole e, perché no, di sane riflessioni. C’è da ammettere che la Pasqua che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata connaturata da un sapore agrodolce per le ragioni che ben sappiamo, ma è proprio da questa sensazione che, nel mentre imbandivo la tavola per il pranzo domenicale, ho avuto lo spunto necessario per esporvi l’argomento odierno. Ho sempre avuto attenzione per i particolari e i dettagli apparentemente insignificanti agli occhi dei più, ma che invece sono parte essenziale di quell’ingranaggio complesso e delicato chiamato perfezione. E’ a ciò che dobbiamo ambire, anche in momenti di difficoltà.
Partiamo da una premessa: quando ci rechiamo a un ristorante quasi sempre notiamo le sottigliezze che caratterizzano la sala e la tavola dove ci apprestiamo a mangiare. Scrutiamo tutto, dalle decorazioni dell’ambiente circostante alla disposizione delle posate e dei bicchieri. Appare del tutto inevitabile, quindi, considerare la presentazione delle stesse come un biglietto da visita che si presta a essere cornice di un momento romantico, specialmente se vissuto in compagnia della persona che si ama. Ed è esattamente da qui che vorrei sviluppare il tema del giorno, cioè dalla mise en place.
Il termine è di origine francese e sta a indicare il completo allestimento della tavola. Sopra di essa ognuno dei componenti presenti è accuratamente selezionato e predisposto in virtù del servizio che dovrà adempiere e del ruolo che sarà chiamato a svolgere. Per comprendere, però, il suo ruolo attuale e la sua collocazione storica, è importante considerare anche il modo di mangiare, di stare seduti e di comportarsi secondo le regole del moderno galateo. Ciò che fino a pochi decenni fa poteva considerarsi una mera esigenza o, tutt’al più, un momento di svago o di compagnia, come appunto un pasto fuori da casa, ad oggi assolve invece alla funzione più elevata di soddisfare una volontà, quasi uno sfizio, di ricercatezza alimentare ed esperienza culinaria. Un momento non più marginalizzato, insomma, ma capace di lasciare un ricordo indelebile in chi deciderà di viverlo.
Come nel giorno del matrimonio, nobile e suggestivo per definizione, dove i dettagli rivestono un ruolo basilare e indispensabile per dargli quel tocco di magia in più. Ecco perché la mise en place del pranzo, o della cena, va curata con particolare e minimale attenzione. Saranno numerose le accortezze da far notare e preziosissime le sfumature da non dimenticare. L’occhio vuole la sua parte, lo sappiamo ed è giusto che sia così. Il primo fattore da considerare è il tema dell’evento. Tutto dovrà essere realizzato al fine di rendere la mise en place un vero elemento scenografico, bene armonizzato col fil rouge del wedding day. Queste, le tendenze più discusse per i matrimoni di questo 2020, esposti da siti, riviste e specialisti del settore.
– Total White: elegante e super chic, abbina raffinati dettagli in vetro o cristallo a posate d’argento, sottopiatti trasparenti e alzate in vetro;
– Total Gold: mix perfetto tra sfarzosità, vintage e moderno, per un matrimonio in stile new barocco. I piatti in porcellana, accostati al cristallo dei calici, adornati da una cornice di candelabri e vasi dorati;
– Shabby Chic: protagonista il bianco insieme a cimeli vintage ispirati alla natura e al verde;
– Bohemien: merletti, lunghe tavolate in legno e rametti di lavanda come segnaposto si ritaglieranno un ruolo da indiscussi protagonisti;
– Marino: da sempre molto gettonato. Biancheria da tavola bianca, posate d’argento, conchiglie e coralli in porcellana come segnaposto;
Colore protagonista per la mise en place 2020 è il Classic Blue Pantone 2020, seguito dal neo menta e dal rosa quarzo. E poi ci sono loro: le nostre belle maioliche. E’ considerata tale tutta la terracotta smaltata. Ogni oggetto in biscotto rivestito di smalto bianco, decorato e ricotto con o senza velature di cristallina. Viene rigorosamente dipinto a mano. Un tripudio di colori caldi e fantasie floreali e barocche che rappresentano in toto la bellezza mediterranea. Fonte di ispirazione anche per Dolce e Gabbana, che già qualche anno addietro promossero la collezione “Maiolica”. Ma cari sposi, ogni mise en place viene personalizzata secondo il vostro gusto e il vostro desiderio. Ogni dettaglio, ogni lega-tovagliolo, centrotavola o runner, racconta la vostra storia e il vostro modo di vivere un evento così affascinante e importante come il matrimonio. Sarà mio compito e premura aiutarvi e indirizzarvi nella scelta che più possa rappresentarvi. Il Diario della Sposa è anche un momento di confronto e, come spesso è accaduto in queste settimane, più di una volta ci siamo confrontate su temi diversi. Aspetto i vostri pareri e i vostri giudizi, dunque, se non altro vi pongo una domanda: quale mise en place siete?
Virginia Mollica